C’era una volta lo Stato dei Presidi: voluto da Filippo II come postazione strategica tra il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio, si estendeva sul promontorio dell’Argentario, Talamone,
Ansedonia e Porto Longone (l’odierno Porto Azzurro) sull’Isola d’Elba.
Il piccolo stato con capitale prima a Porto Ercole e poi a Orbetello mantenne la sua autonomia dal 1557 al 1801, finendo inglobato nel Granducato di Toscana nel 1815 dopo il Congresso di Vienna.
Di questa esperienza resta oggi un’eredità “massiccia” e soprattutto evocativa della durezza di quei tempi: solo per il territorio di monte Argentario si contano la Rocca di Orbetello, la Fortezza di Porto Santo Stefano, un’altra Rocca e ben due Forti a Porto Ercole, senza considerare una quindicina di torri a presidio della costa del promontorio. Un patrimonio architettonico concentrato e inestimabile, se si considera l’eccezionalità di alcuni di questi edifici.
Il Forte Stella di Porto Ercole si staglia “sospeso tra terra, cielo e un mare cristallino”. La sua struttura interna a stella a sei punte (da cui il nome) e i quattro bastioni esterni ne fanno un luogo unico al mondo, che oggi è sede di mostre ed eventi di diversa natura. Il 30 luglio, ad esempio, ospita un seminario di Yoga
organizzato dall’Associazione Yogayur di Federico Insabato dedicato alla meditazione Yoga, che si protrarrà fino notte inoltrata (in bocca al lupo Federico!). Per tutto agosto, inoltre, il lunedì e il venerdì alle ore 18.30 sono previste visite guidate gratuite a cura degli archeologi di Coop-era e della Cooperativa Le Orme (www.coop-era.it e www.leorme.it).
La Fortezza Spagnola di Porto Santo Stefano domina il centro storico del paese. Facilmente raggiungibile a piedi dal lungomare, se una manciata di scale non vi spaventa (mi raccomando scarpe comode), il monumento non solo è un punto privilegiato per godere di un panorama mozzafiato, ma dal 1997 ospita un museo archeologico nel quale sono conservati i tesori restituiti dal mare.
Si tratta di reperti e manufatti archeologici risalenti fino al VI secolo a.C., che sono stati rinvenuti all’interno dei relitti navali arenati sui fondali al largo della costa e delle isole dell’arcipelago toscano. Anfore, lingotti di metallo, ma anche merci pregiate come le piccole ampolle (arỳballoi) di delicata fattura corinzia destinate a contenere profumi e unguenti orientali. Degno di nota il particolare allestimento del cortile interno della Fortezza, che riproduce il ponte di una antica nave olearia, la grande cisterna sotterranea e le bellissime terrazze esterne, tutte percorribili.
Anche la Fortezza Spagnola ospita eventi e mostre nel corso di questa estate 2016. Segnalo in particolare dal 30 luglio al 18 agosto la mostra fotografica Aenigma di Eduardo Fiorito, un amico oltre che un giovane artista di straordinario talento (cfr. articolo sulla mostra tenutasi a Mosca in maggio).
Alessia Paionni
Da sx, in alto:
Locandina della mostra, vedute del museo e della terrazza della Fortezza Spagnola, Eduardo Fiorito e Nadia Nikolyuk.