La Mela Reintegrata di Michelangelo Pistoletto a Caracalla FINO AL 25 SETTEMBRE 2016
Michelangelo Pistoletto non ha certo bisogno di presentazioni: classe 1933, esponente di spicco dell'arte povera, noto in tutto il mondo per i Quadri specchianti e la celeberrima Venere degli stracci. L'artista ha riempito le pagine della storia dell'arte contemporanea italiana e continua a esserne protagonista.
Dopo le Mele Reintegrate di piazza del Duomo a Milano e dell'EXPO, Pistoletto realizza una nuova Mela interamente in marmo di Carrara, e la colloca magicamente in una sala sotterranea del complesso delle Terme di Caracalla, in uno scenario magnificamente suggestivo.
"Il simbolo della mela viene da lontano, -- spiega l'artista -- attraversa tutta la storia che abbiamo alle spalle, partendo dal morso, che rappresenta il distacco del genere umano dalla Natura e l'origine di quel paradiso artificiale che si è sviluppato fino a raggiungere le dimensioni totalizzanti di oggi".
La Mela Reintegrata rappresenta un simbolo universale che spazia dalle narrazioni bibliche (Adamo ed Eva) alla mitologia greca (il pomo della discordia di Paride e i pomi delle Esperidi sottratti da Eracle), dalle leggende arturiane (Avalon "insula pomorum" degli antichi Bretoni) all'immaginario fiabesco (Biancaneve) e alle leggende medievali (Guglielmo Tell).
D'obbligo anche il vago riferimento al logo della Apple Inc., se non fosse per l'operazione di "reintegrazione", effettuata da Pistoletto, che va letteralmente a ricucire il pezzo staccato dal
morso al corpo principale della mela, con vistose suture.
"La mela Reintegrata rappresenta l'entrata in una nuova era nella quale mondo artificiale e mondo naturale si congiungono producendo un nuovo equilibrio planetario", precisa Pistoletto. Da sempre
questo frutto è simbolo di amore e seduzione, di morte e immortalità, di inganno e redenzione. L'artista riesce tuttavia a caricarlo di un nuovo moderno significato, legato al conflittuale
rapporto tra uomo e natura, tra naturale e artificiale, con l'obiettivo (o la speranza?) di ricomporre queste due tendenze apparentemente inconciliabili.
Materiali, location e giochi di luce naturali
Diversamente dalle Mele Reintegrate precedentemente realizzate da Pistoletto, il frutto esposto a Roma è interamente ricavato da due grandi blocchi di marmo di Carrara: un omaggio alle gloriose antichità romane e all'aulico retaggio del passato della città eterna, di cui è impossibile non tenere conto.
La superficie della mela è fredda, levigata, risplendente di un bianco surreale che spicca in forte contrasto con i colori caldi e scuri dell'ambiente circostante, rivestito dai tipici mattoni rossicci. L'effetto che si viene a creare è a dir poco onirico: vi sentirete dei Lillipuziani oppure personaggi di un quadro di Dalì o Magritte. Ma non finisce qui: nei giorni di sole i raggi che entrano dalle aperture sul soffitto creano giochi di luce naturali davvero incredibili, che faranno la gioia soprattutto dei più piccoli.
Davvero l'occasione per una bella passeggiata sul Viale delle Terme di Caracalla!
Alessia Paionni
Michelangelo Pistoletto, Mela Reintegrata e Mela Reintegrata con bambina (Roma, Terme di Caracalla). Foto di Alessia Paionni
LA MELA REINTEGRATA di Michelangelo Pistoletto
Terme di Caracalla
Accesso indipendente su via Antonina
Fino al 25 settembre
Orario:
dalle 9.00 alle 19.15 fino al 31 agosto
dalle 9.00 alle 19.00 dal 1 al 25 settembre
tutti i lunedì: dalle 8.30 alle 14.00, ultimo ingresso ore 13.00
Chiuso il martedì
Ingresso libero