Scultura, affreschi e una divertente installazione in mostra alla Fondazione Memmo FINO AL 6 NOVEMBRE
IO LO ODIO IL LUNEDI'. Ditemi quanti di voi non l'hanno pensato, almeno una volta, mentre sotto le coperte aprivate gli occhi impastati dal sonno, infastiditi dalla luce mattutina. Diciamocelo pure, certi lunedì riuscire ad alzarsi dal letto è un vero e proprio miracolo.
Forse è per questo che ho trovato la mostra di Camille Henrot dedicata ai lunedì (Monday, appunto) non solo godibile e divertente, ma soprattutto vicina al cuore.
L'artista francese ha pensato bene di trasfondere tutte le emozioni che possono affliggerci ogni lunedì in una serie di opere maestose ed evocative (sculture, affreschi realizzati con polvere di marmi colorati e stucco, e installazioni).
Ma iniziamo con ordine. Camille Henrot, parigina classe 1978, è un personaggio molto noto nell'ambiente artistico contemporaneo. Nel 2013 ha vinto il Leone d'Argento alla 55. Biennale di Venezia come giovane artista più promettente con l'opera Grosse Fatigue, uno spettacolare video che, in soli 13 minuti, ripercorre la storia della creazione dell'universo attraverso parole e immagini fortemente simboliche. Irriverente, archetipico,
profondo, enciclopedico, antropologico, Grosse Fatigue elabora teorie soggettive (dai miti alla scienza) utilizzando un linguaggio innovativo, con l'obiettivo di rispondere ai quesiti più radicati e angoscianti, quali il senso della vita e l'origine del mondo.
Ma torniamo ai nostri lunedì.
La ricerca di Camille Hernot prosegue in una direzione simile e con analoga profondità anche in "Monday", forse con un pizzico di ironia in più -- cosa che sicuramente non guasta. Prendersi un po' in giro aiuta, e le opere di Camille Hernot e stregano proprio perché non solo fanno riflettere, ma cercano anche di esorcizzare il lunedì.
Le sculture in bronzo e gli affreschi sono davvero eloquenti nell'incarnare i tanti stati emotivi che possono caratterizzare il primo giorno della settimana.
La mostra si apre in particolare con due sculture bronzee esemplari. La prima, "Derelitta", strizza l'occhio all'omonimo dipinto di Botticelli e alle rotondità delle figure di Botero mentre incarna tutta la pesantezza e la precarietà che i nostri corpi (e pensieri) assumono certi lunedì.
Se la scultura potesse parlare, visto che siamo a Roma, probabilmente ci direbbe 'sto lunedì nun je la posso fa'.
La seconda, "Contrology", rappresenta una figura che sembra guardarsi stupita (o rassegnata) i piedi, uno dei quali si è tramutato in zampa palmata. Mi ha fatto tornare in mente le barzellette della serie "Io lo odio il lunedì" pubblicate sulla Settimana Enigmistica di qualche anno fa: la didascalia restava sempre la stessa ("io lo odio il lunedì..."), mentre la vignetta raffigurava il protagonista di volta in volta alle prese con le situazioni più assurde (ad esempio svegliarsi con le mani al posto dei piedi oppure in una stanza priva di porte e finestre oppure ancora con zampe di rana al posto dei piedi).
Che anche Camille Hernot da piccola leggesse le vignette della Settimana Enigmistica?
Più probabilmente, è il vissuto traumatico del lunedì che assume una valenza universale, che accomuna le culture e i paesi più diversi.
Gli affreschi sono bellissimi, essenziali eppur densi di significato, scarni ma coloratissimi, pure emozioni senza filtro e con forti riferimenti al presente.
Vi confesso che in alcuni casi, guardandoli mi è sembrato quasi di vedermi come riflessa allo specchio. Mi riferisco in particolare alle opere "Monday morning miracle", "A lie before breakfast", "A long face", "A dog's life", "Pity should begin at home" e "It is a poor heart that never rejoices" (ma senza sigaretta, perché non fumo).
Ma chi l'ha detto poi che il lunedì debba necessariamente iniziare sotto funesti auspici?
Per esempio, la giornata può cominciare con del sano buon sesso consumato al chiarore di luna, sempre che naturalmente si abbia un partner collaborativo a disposizione come nell'affresco "Under the moon", in cui un uomo e un coniglio si uniscono al lume del satellite terrestre (non a caso Monday/lunedì significa proprio "il giorno della luna").
Davanti all'affresco pende dal soffitto la scultura "i punti cardinali". Poco più avanti, la figura nera intitolata "Overwrought little college girl" (ragazzina universitaria sovra-eccitata) incarna invece la ninfetta diabolica e procace che, armata di idee e intenzioni molto chiare e di una buona dose di ormoni, si accinge probabilmente a cacciarsi in qualche guaio di natura amorosa. Il lunedì può significare anche questo, per chi è alle soglie dell'età adulta! In mostra anche una serie di sculture dal carattere più marcatamente astratto che esplorano gli aspetti più melanconici del lunedì, quegli stessi aspetti di introversione, chiusura e riflessione intimistica che sulla base di autorevoli studi preludono e sono alla base dei momenti creativi.
In esse si percepisce tutta l'angoscia di chi attende che arrivi un messaggio, una chiamata davanti allo schermo di un tablet o di uno smartphone. In "No message" l'occhio (mirabile l'uso di un compact disc per rendere iride e pupilla) non può trattenere una lacrima di disperazione mentre scopre che il tanto agognato messaggio non arriva. Non vi si strugge il cuore nel vedere raffigurate queste umane emozioni?
Anche gli animali rivestono un ruolo importante nelle opere di Camille Henrot. Molte figure e personaggi sono rappresentate come ibridi di specie diverse (inclusa quella umana). Si va dalla pacata ieraticità del cagnolino/maialino che indossa una tiara oblunga ("The man who understands animal speech will be Pope") alla sorprendente installazione "May 2016 Horoscopo", uno zootropio (dal greco "la vita che gira") nel quale cagnolini e figure ibride ruotano attorno a una sorta di palo della cuccagna cui sono legati con guinzagli.
Pare che lo spunto per questo lavoro sia venuto all'artista guardando i dog-sitter newyorkesi che portano un gran numero di cani ciascuno. Di sicuro l'opera simboleggia la vita, in perpetua ciclica trasformazione. Delizioso l'effetto ottico di movimento generato dalle luci a intermittenza quando si preme il pulsante alla base dell'installazione. I rasoi che saltellano lungo il basamento sono davvero una trovata geniale. Portate i vostri bambini a vederlo, lo adoreranno. E anche voi.
Non c'è che dire, la Fondazione Memmo è riuscita a stupire positivamente anche questa volta.
Dopo la bellissima collettiva "Conversation Piece - Part II", la mostra di Camille Henrot a cura da Cloé Perrone non fa che confermare il ruolo fondamentale svolto dalla Fondazione nel panorama dell'arte contemporanea romana e italiana. La professionalità di Michela Tornielli e dello staff delle Scuderie di Palazzo Ruspoli contribuisce poi ad accrescere il valore delle iniziative proposte.
Da sinistra in alto: Camille Henrot: A lie before breakfast (affresco), Dropping the ball (scultura), Uneasy Moses (affresco) e Punti cardinali (scultura), The man who understands animal speech will be Pope (scultura), Undelivered message (scultura), No message (scultura). Foto di Alessia Paionni.
Si ringrazia Camille Henrot e la Fondazione Memmo.
MONDAY di Camille Henrot
Scuderie di Palazzo Ruspoli
via Fontanella Borghese 56b (via del Corso)
Dal 12 maggio al 6 novembre 2016
Orario: 12-19
Chiuso il martedì
Ingresso libero
Laboratori gratuiti per bambini
con prenotazione obbligatoria (daphne.ilari@gmail.com).