"Officine Incisorie" celebra la giornata del libro con una mostra che esalta il connubio tra arte visiva e letteratura
PREMESSA
Ho iniziato a scrivere quest'articolo una settimana fa, la sera di domenica 8 maggio per la precisione. Volevo sbrigarmi a completarlo perché speravo che, leggendolo, almeno uno dei miei quattro lettori ne avrebbe tratto ispirazione per salire sull'auto e andare a Frascati per vedere la mostra. Che davvero la merita, una visita. Invece quella sera la stanchezza ha avuto la meglio su di me e la settimana successiva è scivolata via senza che quasi me ne accorgessi, tra gli inderogabili impegni quotidiani di una mamma che studia e lavora.
Oggi è sabato 14 maggio, la mostra si concluderà domani sera e, per giunta, sembra che pioverà per tutto il weekend: eppure spero che non sia troppo tardi per fare un piccolo appello. Se non sapete cosa fare, sfidate il maltempo e andate a visitare la mostra. Non ve ne pentirete (in caso contrario, scrivetemi pure e ne parleremo). Da qui in poi, inizia l'articolo, quello vero, con tutte le sue immagini.
Il 23 aprile 2016 si è celebrata la ventesima giornata mondiale del libro. L' Associazione culturale Officine Incisorie, dedita alla promozione delle arti grafiche e attiva nella zona dei Castelli Romani, ha festeggiato la ricorrenza organizzando, con la collaborazione del Comune di Frascati, una mostra nella quale il legame sotterraneo tra arte e letteratura si sviluppa e prende forma attraverso la sensibilità, i gusti e le percezioni degli artisti.
Nella cornice incantevole delle Scuderie di Palazzo Aldobrandini a Frascati, ventidue artisti/incisori italiani e una performer coreana si sono dati appuntamento per esporre le proprie opere, momento di sintesi tra arte incisoria, scultura e letteratura. Dall'amore per i libri, o meglio dai "libri del cuore" degli artisti scaturisce un tripudio di creatività sotto forma di incisioni realizzate a mano con metodi tradizionali, sculture (anzi inci-sculture) e sorprendenti installazioni.
L'ispirazione arriva dai testi più disparati: poesia, narrativa, classici della letteratura, libri per ragazzi, persino Bibbia e Vangelo. Il libro è processato e rielaborato in forme nuove partendo dal suo contenuto, nella maggior parte dei casi, ma qualche artista è andato oltre ed è intervenuto modificando la sostanza materica dei libri, focalizzando la propria ricerca sull'oggetto fisico, oltre che sul significato e sui concetti che il libro veicola.
E' il caso delle spettacolari installazioni della performer coreana Jukhee Kwon che, sfruttando le caratteristiche fisiche della sala espositiva e il panorama mozzafiato, ha realizzato inter alia una cascata di carta solo ritagliando le pagine dei libri, senza utilizzare colla o nastro adesivo. Il risultato è un getto di striscioline di carta leggerissime che cade dal soffitto fino a riversarsi sul pavimento, in una chiazza, quasi a simboleggiare i fiumi di parole scritte che investono il nostro quotidiano e la nostra vita, riempendola e spesso arricchendola. A incorniciare la cascata, sullo sfondo, un morbido skyline realizzato con coste di libri che è probabilmente un omaggio dell'artista ai tetti bassi di molte città italiane, più che ai noti profili di famose metropoli estere. Dall'altro lato della sala si possono ammirare alcuni quadretti realizzati da Jukhee Kwon ritagliando o intervenendo sulle pagine con maschere e disegni che giocano con il contenuto, e una Divina Commedia da cui emergono riccioli di corda come capelli arruffati o tentacoli che cercano di espandersi nello spazio circostante. Per realizzare i suoi lavori, la giovane artista coreana utilizza vecchi libri destinati al macero. Per lei un libro abbandonato è un libro morto. Il suo compito è ridare ad esso nuova vita, e direi che ci riesce alla grande.
Jukhee Kwon, opere varie e installazioni
Solchi letterari: percorsi di letteratura visiva
Vorrei avere a disposizione venti pagine per descrivere ed esplorare insieme ai miei quattro lettori ognuna delle venti opere che mi restano da descrivere. Mi rendo conto, però, che così facendo i miei lettori si ridurrebbero a uno soltanto (mio marito, perché proprio gli tocca).
Lascerò dunque a voi lettori il piacere di soffermarvi sulle incisioni e sulle sculture che più vi intrigano, che vi riporto unitamente alle parole dei libri che le hanno ispirate. Buona visione/lettura!
Alessia Paionni
Valeria Luccioni, Attimo (acquaforte, 2016)
Fu un momento / quello in cui posasti
sul mio braccio, / in un movimento
più di stanchezza / che di pensiero,
la tua mano / e la ritirasti.
Senti o no? / No so. Ma ricordo
e sento ancora / qualche memoria
fissa e corporea / ove posasti / la mano...
Caterina Pallotta, 32° Rosa Rosae
(maniera a matita su zinco, 2016)
...la natura è un insieme di volumi tondi che si risolvono l'uno nell'altro; rigorosamente parlando, il disegno non esiste! Non ridete, ragazzo! Per quanto tale affer-mazione possa sembrarvi strana, fra poco ne capirete i motivi. La linea è il mezzo con il quale l'uomo si rende conto dell'effetto della luce sugli oggetti; ma in natura non ci sono linee: tutto è pieno. E' modellando che disegniamo, cioè che distacchiamo le cose dal mezzo nel quale si trovano: solo la distribuzione della luce rende a un corpo il suo aspetto! Perciò io non ho definito nettamente i lineamenti, ma ho diffuso sui contorni una nube di mezze tinte dorate e calde che fanno sì che non si saprebbe posare il dito con sicurezza là dove i contorni s'incontrano con lo sfondo...
Honoré de Balzac, Il capolavoro sconosciuto
Emanuele Scalcino, Presto l'inverno
(acquaforte e acquatinta, 2011)
PRESTO L' INVERNO
Presto saranno gli alberi / essenziali esistenze,
e fuori tutto sembrerà di gelo / inutile. Così
l'anima è ramata / nei desideri acuti, / ignuda arte.
David Maria Turoldo, O sensi miei
Laura Stor, Ore giapponesi
(Linoleum e presspan a più matrici, 2014)
..il giardino orientale è rispetto supremo per la natura divenuto rito e sinfonia. ...le cose più belle ci stanno accanto sempre, e non lo sappiamo... I tesori sono sparpagliati ovunque: rocce, alberi, acque, foglie, rugiade, licheni. Queste umili cose sono poi nel giardino disposte in modo che ti salutino come bagnate da una nuova luce, in modo che ti si rivelino... ...davvero terra, scorza, erba, fiore o petalo.
...penetrando nella foresta non disturba un filo d'erba scendendo nell'acqua non causa la più piccola onda.
Luisa Tinazzi, Canne al lago
(acquaforte e acquatinta, 2013)
...Ma dimmi, dimmi, Efix, -- proseguì accorata -- non è una gran cattiva sorte la nostra? Giacinto ci rovina e sposa quella pezzente, e Noemi che rifiuta invece la buona fortuna. Ma perché questo, Efix, dimmi, tu che hai girato il mondo: è da per tutto così? Perché la sorte ci stronca così, come canne? -- Si, -- egli disse allora, -- siamo proprio come le canne al vento, donna Ester mia. Ecco perché! Siamo canne, e la sorte è il vento. -- Si, va bene: ma perché questa sorte? -- E il vento, perché? Dio solo lo sa. -- Sia fatta allora la sua volontà, -- ella disse chinando la testa sul petto.
E vedendola così piegata, così vecchia e triste, Efix si sentì quasi un forte.
Grazia Deledda, Canne al vento
Gianni Vernì, L'argilla all'argilla
(acquaforte e acquatinta, 2016)
Maria tese le mani per riprendere la scodella che, per un'illusione ottica davvero portentosa (...) e, nel preciso istante in cui la ciotola passava da queste mani a quelle, disse il mendico con voce potentissima (...). Che il Signore ti benedica, donna, e ti dia tutti i figli che a tuo marito piacerà, ma che non ti consenta di vederli come adesso vedi me, io che non ho... ...dove posare il capo. Maria stringeva la scodella con le mani a conca ...e lui senza spiegazioni così fece, si chinò e raccolse un pugno di terra che, dopo aver alzato la mano, lentamente fece scivolare fra le dita, mentre diceva con voce sorda e risonante, L'argilla all'argilla, la polvere alla polvere, la terra alla terra, nulla comincia che non debba finire, tutto ciò che comincia nasce da ciò che è finito.
José
Saramago, Il Vangelo secondo Gesù
Cristo
Domenico Siccardi, Oltre
(acquaforte, 2004)
La fantasia che intuisce e genera immagini è dunque la grande molla che fa procedere l'arte, la scienza, la filosofia, tutta la speculazione umana. Essa genera un qualcosa che è sempre in arrivo, che si produce ogni volta e che una volta detto diventa patrimonio comune dell'umanità, in seno alla Noosfera, sorprendente ipotesi teilhardiana, nuovo strato avvolgente la Terra e costituito dal pensiero riflesso e da tutte le sue conquiste; realtà a un tempo già costituita e da realizzare ulteriormente attraverso l'uso della libertà.
Annamaria Tassone Bernardi, Teilhard de Chardin,
Maria Cristina Fasulo, Inci-scultura 1
(libro scultura con cinque incisioni, 2016)
La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro.
Leggerli in ordine è vivere,
sfogliarli a caso è sognare.
Sul mestiere dello scrittore e sullo stile
Antonella Parlani, Primo vere (tecnica mista, 2006)
...Primavera dintorno / brilla nell'aria, e per li campi esulta,
sì ch'a mirarla intenerisce il core.
Odi greggi belar, muggire armenti; / gli altri augelli contenti, a gara insieme / per lo libero ciel fan mille giri,
pur festeggiando il lor tempo migliore:
tu pensoso in disparte il tutto miri; / non compagni, non voli,
non ti cal d'allegria schivi gli spassi;
canti, e così trapassi / dell'anno e di tua vita il più bel fiore. ...
Giacomo Leopardi, Il passero solitario
Angela Di Bari, Il cappellaio matto (tecnica mista, 2006)
...Sotto un albero davanti alla casa c'era una tavola apparecchiata, e la Lepre Marzolina stava prendendo il tè insieme al Cappellaio... -- E' sempre l'ora del tè, e non abbiamo mai tempo per lavare le tazze tra un tè e l'altro. - Allora continuerete a spostarvi in circolo, immagino? -- disse Alice. -- Proprio così, -- disse il Cappellaio: -- A mano a mano che sporchiamo le tazze ci spostiamo. -- Ma quando tornate ancora al posto di partenza, cosa succede? -- si arrischiò a chiedere Alice. -- E se cambiassimo argomento? ... -- Ad ogni modo non tornerò in quel posto! -- disse Alice... -- è stato il tè più stupido a cui ho partecipato in vita mia!
Lewis Carroll, Alice nel paese delle meraviglie
Gianfranco Zazzeroni, L'incontro di due mondi-l'universo che è in noi (puntasecca stampata alla poupèe, 2009)
...L'oscillante universo che è in noi / anche noi polvere di stelle / devia le traiettorie già segnate / tra quasar, comete e pianeti. / Troppo piccolo è questo umano mondo / si regge su quattro atomi d'indifferenza. / ... / Un nuovo affascinante abbecedario / porta il pensiero a lentamente svagare / a perdersi nell'infinito universo / della cosmologia e dell'immaginazione / tra singolarità gravitazionale / inflazione e varianza cosmica / auto germinazioni, postulazioni / fino alla particella di Dio / fino alla materia oscura. ...
Olga Innante, Salvatore non dipinto da mano umana
(acquaforte e acquatinta)
...trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro ed entrate non trovarono il corpo del Signore Gesù. Lc 24.2
Pietro corse al sepolcro e, chinatosi, vide soltanto i teli. Lc 24.12
...sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre. Gv 16.28
Vangelo secondo Luca e Vangelo secondo Giovanni
Laura Cartocci, Idea!!
(acquaforte e acquatinta, 2010)
... Appena maestro Ciliegia ebbe visto quel pezzo di legno, si rallegrò tutto; e dandosi una fregatina di mani per la contentezza, borbottò a mezza voce:
-- Questo legno è capitato a tempo, voglio servirmene per fare una gamba di tavolino.
Detto fatto, prese subito l'ascia arrotata per cominciare a levargli la scorza e a digrossarlo; ma quando fu lì per lasciare andare la prima asciata, rimase col braccio sospeso in aria, perché sentì una vocina sottile sottile, che disse raccomandandosi: -- Non mi picchiar tanto forte!
Figuratevi come rimase quel buon vecchio di mastro Ciliegia! ...
Carlo Collodi, Le avventure di Pinocchio
Maria Rosanna Cafolla, Il sogno di...
(PF, puntasecca e fotografia, 2014)
I bambini sanno riconoscere la voce del mare, il silenzio del cielo, i lati della vita.
Sanno amare, stupire, giocare e non vanno distolti dai loro sogni.
Romano Battaglia, Il mare in discesa
Vincenza Costantini, Sognando in riva al lago
(acquatinta e ceramolle, 1998)
Non respingere i sogni perché son sogni. / Tutti i sogni possono / essere realtà, se il sogno finisce.
La realtà è un sogno. Se sogniamo / che la pietra è pietra, questo è la pietra. / Ciò che scorre nei fiumi non è acqua, / è un sognare, l'acqua cristallina. / La realtà traveste il sogno, e dice: / "Io sono il sole, i cieli, l'amore"....
Pedro Salinas, La voce a te dovuta
Franchina Tresoldi, Recanati - P.za Sabato del Villaggio (acquaforte, 2016)
Or la squilla dà segno / della festa che viene: / ed a quel suon diresti / che il cor si riconforta. / I fanciulli gridando / su la piazzuola in frotta, / e qua e là saltando, / fanno un lieto romore: / e intanto riede alla sua parca mensa, / fischiando, il zappatore, / e seco pensa al dì del suo riposo. (...)
Linda Aquaro, Die Brücke (linoleumgrafia, 2016)
Ero teso e freddo, ero un ponte, stavo steso sopra un abisso, da una parte stavano conficcate le punte dei piedi, dall'altra parte le mani, mi tenevo aggrappato con le unghie e con i denti all'argilla friabile. I lembi della mia giacca mi sventolavano sui lati. ... Stavo così e attendevo; dovevo attendere; se non precipita, un ponte, una volta che è stato costruito, non può smettere di essere un ponte. ...
Laura Bertazzoni, La testa di pietra
(acquaforte, morsura aperta, elettroutensile, 2015)
... Davanti a sé Atreiu vide ora un'enorme caverna che si apriva nella montagna e da dentro veniva come un gran pesticciare d'acqua; laggiù c'era qualcosa che si muoveva e ora veniva lentamente fuori.
Aveva l'aspetto di una roccia grande come una casa.
Soltanto quando fu tutta visibile, Atreiu si accorse che era una testa. ...
Michael Ende, La storia infinita
Fausto De Marinis, Palmizio
(xilografia, 2016)
PALMIZIO
Tra cielo e acqua / schiudi il tuo fiore immenso.
Rosa viva del vento mediterraneo.
Prendi quell'aria di negra / coi tuoi monili di datteri
ed evochi la Gòrgone assorta. / Accanto alle onde sei
un ragno-cicogna / che tesse il sale e lo iodio / dei ritmi
e che sogna sulla sabbia / sotto il suo piede squamoso
un paese tutto di stagni / azzurri.
Sonetti dell'amore oscuro e altre poesie inedite
Giuseppina Goglia, I limoni
(acquaforte, ceramolle e puntasecca, 2016)
Ma l'illusione manca e ci riporta il tempo / nelle città rumorose dove l'azzurro si mostra / soltanto a pezzi, in alto, tra le cimase. / La pioggia stanca la terra, di poi; s'affolta / il tedio dell'inverno sulle case, / la luce si fa avara - amara l'anima. / Quando un giorno da un malchiuso portone / tra gli alberi di una corte / ci si mostrano i gialli dei limoni...
Eugenio Montale, Ossi di seppia
Gina Marziale, Di notte all'improvviso
(acquaforte, 2012)
... Tu di cui son gelose le stelle,
tu che apparendo
costringi il sole a scomparire!
Raggio di luna che brilli scintillante, / è giunta l'ora in cui devi apparire: / ramo di salice pieno di grazia, / è giunta l'ora di lasciarti cogliere. ...
Il facchino e le dame da Le mille e una notte
Ermenegilda Renzi, Come l'acqua che scorre
(acquaforte, acquatinta e puntasecca, 2004)
Aveva ricominciato a leggere i mistici: Luis de Leon, fra' Giovanni della Croce, la santa madre Teresa, gli stessi che una volta leggeva, negli assolati pomeriggi napoletani, un giovane cavaliere vestito di nero. Il libro restava aperto sul davanzale della finestra, Anna, seduta al pallido sole d'autunno, posava di tanto in tanto su una riga gli occhi affaticati. Non cercava di seguire il senso, ma le sublimi frasi ardenti facevano parte della musica appassionata e funebre che aveva accompagnato la sua vita. ...
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M.Cristna Fasulo (sabato, 14 maggio 2016 23:02)
Grazie Alessia!!!