La grande avanguardia europea in mostra a Palazzo Cipolla FINO AL 3 APRILE
Nel 1948 un gruppo di artisti del nord Europa fonda un movimento di avanguardia che prende il nome di "CoBrA" dalle iniziali delle tre capitali (Copenhagen, Bruxelles e Amsterdam) da cui tali artisti provengono.
In aperto contrasto con l'accademismo di regime e le tradizionali convenzioni classicistiche, il gruppo CoBrA si ispira liberamente all'arte primitiva, ai disegni infantili e ai motivi fantastici e grotteschi caratteristici della cultura nordeuropea e propugna la pittura semiastratta e l'utilizzo di colori molto brillanti e violente pennellate.
Gli artisti CoBrA non vogliono rinnovare l'arte, bensì liberarla, dando sfogo alle più recondite sollecitazioni inconscie fino ad allora represse in nome della razionalità. Ne risulta una visione espressionista e animistica delle opere d'arte, paragonabili a un essere vitale, e un modo di dipingere passionale e istintivo, innovativo e dirompente, simile a quello dei bambini.
Il gruppo organizza due sole grandi esibizioni: la prima al Museo Stedelijk di Amsterdam nel 1949, e la seconda al Palais des Beaux Arts a Liegi nel 1951, quest'ultima appena qualche mese prima di sciogliersi. Nonostante la brevissima durata questo movimento, pietra miliare nell'espressionismo astratto europeo, svolge un ruolo fondamentale nel superamento del contrasto tra figurazione/astrazione tipico di quegli anni e ha un’influenza senza precedenti sull'arte contemporanea, i cui effetti sono ancora visibili oggi.
CoBrA nasce senza dubbio come acronimo, ma è una parola dalla duplice valenza: il riferimento all'animale, il serpente, è la prima associazione che il visitatore istintivamente compie, ed è tutt'altro che casuale. Nella psicoanalisi l'immagine del rettile simboleggia infatti il cambiamento e il rinnovamento (e nessuno più degli artisti CoBrA intende porsi in totale rottura con il passato). Stufi dei nazionalismi che hanno condotto alla catastrofe della seconda guerra mondiale, e soprattutto delle avanguardie troppo compiaciute, calligrafiche e dominate da un surrealismo incapace di esprimere, i membri del gruppo sperimentano nuove modalità espressive. Diventano così un mito, un fertile terreno da esplorare e sviluppare ulteriormente, pur conservando propri stili e tecniche personalissimi.
Tra gli artisti CoBrA più significativi spiccano i belgi Christian Dotremont e Pierre Alechinski, i danesi Asger Jorn e Carl-Henning Pedersen e gli olandesi Karel Appel, Constant e Corneille.
Le opere in esposizione sono numerose (circa 150) e disposte in modo tale da evidenziare il personale percorso di ciascun artista. Sono esposti molti quadri, ma anche foto, video, disegni e riviste che insieme contribuiscono a ricostruire la poetica e l'arte del gruppo CoBrA.
Alcuni lavori hanno una potenza espressiva dirompente. È il caso del quadro di Karel Appel che ritrae dei bambini che chiedono l'elemosina alla stazione: un'opera cupa, espressiva e inquietante in cui l'astrattismo non cela - ma al contrario esalta - la magrezza esasperata dei protagonisti, riconoscibili solo per i grandi occhi e le manine tese.
Le esperienze degli artisti CoBrA sono varie e composite. Dopo aver partecipato alla nascita del Gruppo sperimentale olandese, Corneille è tra i fondatori di CoBrA con Appel, Constant, Jorn e Dotremont e si distingue tra i più attivi organizzatori della prima mostra internazionale allo Stedelijk. Viaggia molto tra il 1948 e il 1951, visitando Tunisia, Algeria e l'altopiano desertico dell'Hoggar. L'influenza esotica di queste esperienze è molto evidente sia nei soggetti sia nei colori e nelle forme dei suoi quadri.
Christian Dotremont, poeta e teorico fondatore del gruppo, è invece alla continua ricerca di un mezzo espressivo che sia a metà tra l'arte e la poesia, e lo trova -- quasi per caso -- nei logogrammi, testi nei quali la scrittura prevale sul significato (lui stesso confessa di essersi accorto della bellezza del segno osservando per caso la sua scrittura su fogli a rovescio). Caporedattore della rivista omonima del gruppo, partecipa a tutte le principali manifestazioni Cobra come teorico, poeta e artista visivo, e crea la serie delle “pitture-parole” con Jorn nel ’48-’49.
Carl-Henning Pedersen è teorico e artista del CoBrA. Già prima della nascita del gruppo, pubblica sulla rivista Helhesten il testo Arte astratta o arte immaginaria, nel quale fornisce la definizione più completa e precisa, fino ad allora, dei principi di lavoro della giovane generazione di pittori della quale anche lui fa parte. Questa definizione, a grandi linee, si avvicina a quello che sarà il programma del gruppo CoBrA. Nei suoi dipinti Pedersen lascia emergere tutta la tradizione nordica, raffigurando castelli, re, principesse, corteggiatori e animali che sembrano appena usciti da una leggenda trasfigurata nel sogno, come nell'opera Frieren (der Verehrer). Sua è la copertina del primo numero della rivista Cobra.
Gli eventi organizzati dalla Fondazione Roma Museo Palazzo Cipolla sono da sempre caratterizzate da allestimenti magistrali e a un'organizzazione efficace ed efficiente. Questa mostra non fa eccezione.
Sono previsti biglietti agevolati per le famiglie, audioguide gratuite per grandi e per piccoli, percorsi di visita personalizzati e laboratori per bambini.
Si tratta di una mostra che, credetemi, vale veramente la pena di vedere, anche se non siete appassionati estimatori di arte contemporanea.
Alessia Paionni
FONDAZIONE ROMA MUSEO DI PALAZZO CIPOLLA
ORARI
dal martedì alla domenica ore 11.00 - 20.00
lunedì chiuso
Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura