Buon compleanno Garbatella!

La mostra, realizzata dall'Osservatorio sul Moderno a Roma e a cura di Gaia Remiddi, Antonella Bonavita, Piero Fumo e Maria Paola Pagliari, espone i materiali delle ricerche in corso da alcuni anni sulle case e sugli edifici della Garbatella.

In 96 pannelli - tanti quanti gli anni del quartiere - viene raccontato il modello urbano di città giardino, le case disegnate per l'ICP da Giuseppe Nicolosi e gli alberghi ideati da Innocenzo Sabbatini, nonché le tipologie miste (alloggi e bagni pubblici, alloggi e cinema-teatro).

Tutto nacque nel lontano 1920, in un gelido giorno di febbraio, quando re Vittorio Emanuele III posò a piazza Benedetto Brin la prima pietra, dando così avvio ai lavori per la costruzione della Garbatella. In realtà il nuovo quartiere popolare si sarebbe dovuto chiamare Concordia; tuttavia, in omaggio a una presunta ostessa "tanto garbata", prevalse il nome oggi noto.

l programma di costruzione prevedeva la suddivisione in lotti progettati e realizzati dalla zona verso il Tevere continuando nel cuore vero e proprio dell'area per finire con le case albergo sulla Circonvallazione Ostiense.In tutta area il progetto originario di una città giardino si è concretizzato solo in parte, successivamente integrato con la costruzione delle cosiddette case "rapide" (progettate in un mese e costruite in quattro) e degli alberghi per gli sfollati che erano stati cacciati dal centro storico dopo gli sventramenti mussoliniani dei Fori Imperiali.

La Garbatella nasce come borgata destinata inizialmente ai lavoratori del mai nato porto di Ostia e del centro industriale di via Ostiense, diventa il fiore all'occhiello dell'evoluzione urbanistica della capitale, dimostrando quanto il tema della residenza popolare sia stato assunto come compito "elevato" dalla cultura del progetto.

La mostra, dal taglio decisamente tecnico e con un'impostazione molto rigorosa, è evidentemente destinata ad un pubblico del settore.

Confesso tuttavia che ripercorrere la storia e le dinamiche delle case della Garbatella ha un particolare fascino, soprattutto per chi, come me, in questo quartiere ci vive.

Alessia Paionni